Un’oasi naturalistica

Tutte le ville venete sono state sapientemente inserite nel paesaggio, e Villa La Palladiana in Presina non è un’eccezione: ancora oggi gode di un’ampia zona di rispetto, libera da costruzioni moderne. Diverso destino è toccato invece ad altre ville venete.

La Roggia Contarini

La dimora è scenograficamente posta a lato della Roggia Contarini, un tempo navigabile, e l’antico mulino che si scorge verso nord, rimangono a testimonianza dell’importante opera di bonifica e di regolamentazione delle acque.

Grazie allo studio di antiche mappe è possibile risalire alla morfologia del territorio, alla dislocazione precisa delle antiche vie di comunicazione. Le ville venete, infatti, furono concepite e si diffusero in particolare lungo i corsi d’acqua, sia per ragioni estetiche sia perché erano i mezzi di comunicazione più comodi, sicuri ed economici per il trasporto di persone e merci. Così, la Villa accoglieva gli ospiti che giungevano dalla città di Venezia via acqua, e proprio per questo la facciata principale è rivolta verso il canale.

Cigno © Francesco Pellegatti
Cormorano © Francesco Pellegatti

Un’oasi naturalistica

Il bacino d’Isola Mantegna è un’oasi naturalistica situata a pochi metri dalla villa e costituisce un importante polo avifaunistico del territorio. Realizzato nell’Ottocento, non lontano dal fiume Brenta, il Bacino è stato ideato e concepito come invaso artificiale destinato al rifornimento d’acqua per le centrali idroelettriche della famiglia Camerini, che aveva edificato il proprio polo industriale presso il centro abitato di Piazzola sul Brenta. Grazie a un ingegnoso sistema di captazione e di successivo rilascio delle acque collegato alla Roggia Contarina, durante il giorno gli impianti producevano a pieno regime l’energia necessaria alle fabbriche mentre di notte si fermavano, per consentire il ripristino del livello di bacino.

Dopo un lungo periodo di abbandono che stava portando Dopo un lungo periodo di abbandono che stava portando all’interramento del lago, nel 2006 il Consorzio di Bonifica Brenta ha acquisito l’area e ne ha recuperato la capacità d’invaso, realizzando una lungimirante azione progettuale volta alla salvaguardia ambientale e alla difesa idraulica del territorio. Subito dopo l’intervento, l’area è stata prontamente ripopolata da un’abbondante avifauna locale. 1 Contestualmente è stato completato un nuovo percorso naturalistico dotato di una passerella in legno e di alcuni punti di osservazione dell’avifauna. L’itinerario si sviluppa con andamento circolare lungo le sponde del bacino e trova nella torretta in legno un’ideale posizione sopraelevata per contemplare lo specchio liquido e l’isola verdeggiante che si staglia al centro. 2

Nel 2019, precisamente il primo dicembre, è stata inaugurata una piccola centrale idroelettrica.

Fortunatamente Villa La Palladiana in Presina si trova in un contesto che è stato recentemente oggetto di attenzione da parte degli enti pubblici, con il finanziamento di importanti interventi.

Il ponte Andrea Palladio, che porta il nome del grande architetto, all’incrocio tra via Grantorto e via Palladio, strada sterrata intitolata al grande architetto 3 , è stato da poco ricostruito. 4 Quello che negli anni settanta fu luogo di devastazione e scavi, ora è diventato un paesaggio rinaturalizzato, con diversi laghetti e arginature con il vicino alveo della Brenta.

Il piano di riqualificazione ecosistemica lungo il fiume Brenta è ricompreso nel progetto del Water Museum of Venice.

Un luogo di Arte e Natura, creato dalla nobiltà veneziana, rivive oggi offrendo esperienze culturali e naturalistiche: nel cuore del Veneto rurale, un luogo di salvaguardia e valorizzazione, in un territorio ricco di storia, architettura e paesaggio, dove in armonia con la natura si può contemplare la bellezza, che alimenta la purezza dello spirito.

Cinciallegra © Francesco Pellegatti
Germano reale © Francesco Pellegatti
Fringuello © Francesco Pellegatti
  1. Inaugurato a Piazzola sul Brenta il bacino di Isola. Il 27 maggio 2016 il bacino di Isola a Piazzola sul Brenta è stato ufficialmente aperto alla collettività. Numerose le autorità pubbliche presenti alla cerimonia del taglio del nastro. L’OPERA: il bacino di Isola fu scavato all’epoca del Camerini quale bacino di compensazione delle portate della roggia Contarina per far funzionare nelle ore diurne le centrali idroelettriche alla massima portata, per fornire l’energia alle varie attività, mentre di notte le centrali venivano fermate e le acque della roggia Contarina riempivano nuovamente il bacino. Questo negli anni Venti. Con l’abbandono delle centrali idroelettriche (primi anni Sessanta) il bacino rischiava di interrarsi per sedimentazione. Fu per questo che nel 2006 il Consorzio acquistò la proprietà del bacino con l’idea di salvaguardarlo alla funzione pubblica, recuperandone la capacità di invaso sia per funzioni irrigue che di difesa idraulica, oltre che la riattivazione della funzione di produzione energetica dall’acqua (primo molino risale al 1610). L’idea si sta tramutando in realtà: il bacino grazie ai lavori consolida oggi la sua doppia funzione dal punto di vista idraulico: per la mitigazione delle piene della roggia Contarina, collegata al bacino, e come scorta d’acqua. Nel contempo il progetto ha curato in modo molto approfondito la valorizzazione ambientale. L’opera, per un costo complessivo di 900 mila euro, è stata finanziata con il contribuito di 700 mila euro messi a disposizione dalla Regione. Per quanto riguarda la centrale idroelettrica, dopo un lungo iter istruttorio, ha recentemente ottenuto la concessione e verrà autofinanziata dal Consorzio grazie agli incentivi tariffari legati alle fonti energetiche rinnovabili. L’estensione del bacino è di circa 4,73 ettari, dei quali circa 3,80 sommersi, per un invaso di circa 70.000 metri cubi. L’intervento sul bacino è consistito: – nella risagomatura del bacino stesso, al cui interno dopo tanti anni si era accumulato uno strato di sedimenti che ne parzializzava la capacità di accumulo delle acque; – la realizzazione di una nuova sponda degradante, per favorire la diversità delle specie biologiche; – un terrapieno lato strada provinciale, realizzato col materiale derivato dall’escavo del bacino, per separare e schermare il lato prossimo alla viabilità; – la realizzazione di un isolotto al centro del bacino, che sarà lasciato esente da interventi manutentori e inaccessibile alle persone, per favorire la rinaturalizzazione e la nidificazione; – il restauro dei vecchi sifoni autolivellatori, opera idraulica d’epoca; – un impianto di vegetazione lungo il percorso, con la reintroduzione del canneto, habitat essenziale nel nuovo bacino; – il percorso naturalistico, intorno al bacino. Esso comprende un pontile in legno per attraversare in modo suggestivo il bacino a pelo d’acqua. L’osservazione dell’avifauna e del paesaggio è favorita da alcuni punti, in particolare un birdwatching ed una torretta panoramica. La presenza dell’edificio della antica centrale idroelettrica, presso il bacino, si presta anche come punto di riferimento per future attività culturali, una volta restaurato. Per intanto è stato avviato uno studio storico sulla roggia Contarina, come già fatto per molti altri canali del territorio. Il Consorzio inoltre ha appena appaltato l’intervento di riattivazione energetica, che grazie al salto di 2,5 metri fornirà una potenza di circa 80 kilowatt ed una producibilità annua di 600.000 kilowattora. A breve inizieranno anche questi lavori. www.consorziobrenta.it/news-iniziative/Inaugurazione%20bacino%20Isola.pdf visitato il 10.12.2019[]
  2. Tratto da https://www.watermuseumofvenice.com/network/rete-patavina/bacino-idraulico-naturalistico-di-isola/ visitato in data 09.12.2019[]
  3. Nella cartografia reperita all’Archivio Contarini Camerini presso Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (nella carta del 1838 – documento G. Suitner 8.3.13) – nonché nel catasto napoleonico del 1808 e nel catasto austriaco del 1845 sono segnati dei viali d’accesso leggermente spostati verso sud rispetto all’attuale via Palladio. L’odierno viale d’accesso potrebbe essere stato spostato nella posizione attuale a seguito di lottizzazioni successive al 1850, riprendendo però la morfologia del precedente viale d’accesso storico.[]
  4. Ristrutturazione del ponte su via Palladio. Costo complessivo dell’opera: €. 250.000,00, finanziato per €. 100.000,00 con contributo della Regione del Veneto. Il progettista è stato l’arch. Renato Cavallin. L’intervento prevede la ristrutturazione del ponte su via Palladio mediante la demolizione di quello esistente, che a seguito di un cedimento strutturale della pila di sostegno centrale è stato chiuso al traffico, e la ricostruzione dello stesso sul medesimo sedime, prevedendo alcune opere integrative atte a migliorare il contesto architettonico e ambientale locale, tenendo conto della seicentesca Villa Paccagnella posta frontalmente al ponte. Eventi dell’opera: 22.06.2012 Approvazione del progetto PRELIMINARE Deliberazione di Giunta Comunale n. 65/22.06.2012; 05.08.2015 Convocazione della CONFERENZA DI SERVIZI per l’acquisizione dei pareri da parte degli Enti Terzi sul progetto definitivo – esecutivo ( Avviso di convocazione della conferenza, Verbale della conferenza di servizi, Progetto DEFINITIVO – ESECUTIVO, Determinazione conclusiva n. 85/14.08.2015 ); 12.08.2015 Approvazione progetto DEFINITIVO-ESECUTIVO ( Deliberazione di Giunta Comunale n. 110/12.08.2015 );  Approvazione progetto ESECUTIVO (Determinazione n. 90/18.08.2015 ); 26.02.2016 Aggiudicazione definitiva dei lavori  (Determina Dirigenziale della CUC della Provincia di Padova n. 293 del 26.02.2016 , Determina n. 37 del 03.03.2016 del Responsabile del Settore LL.PP., Patrimonio ed Ambiente); 26.02.2016 Consegna lavori; 26.11.2016 Fine Lavori; 06.03.2017 Approvazione del Certificato di Regolare Esecuzione. http://www.comune.piazzola.pd.it/ristrutturazione-del-ponte-palladio visitato il 19.12.2019 []


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