Il Palladio

Nel libro Le Ville venete, il critico d’arte Giuseppe Mazzotti , che si occupò nel dopo guerra della catalogazione delle ville, scrive: “Villa Palladiana. Già dei Contarini, oggi Camerini; è attribuita ad Andrea Palladio1 . La sua costruzione venne ultimata nel Seicento.  La villa ha fatto inoltre parte della magnifica mostra “Ville Venete del 1952-2001, mezzo secolo tra salvaguardia e nuove emergenze”, organizzata dalla Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà Veneta.

Nel libro Ville venete, Decreti di vincolo e relazioni storico-artistiche dell’IRVV si segnala inoltre che l’architettura della Villa di Presina, anche se nel suo organismo può apparire analoga a molte altre del Palladio, ci rassicura, per raffronto, di una parvenza semplice, anzi, la più essenziale nella sua struttura funzionale. Possiede i requisiti palladiani sia per la sua forma e sia per il contributo avuto dalle maestranze per la sua realizzazione.

L’Istituto Regionale per le Ville Venete segnala inoltre che “mentre Marco costruisce in Piazzola la sua residenza sul sedime del castello dei Da Carrara, Giacomo, appartenente ad un altro ramo della famiglia, costruisce la sua ex-novo in terreni acquistati in Presina. Data la presenza nella mappa suddetta e considerata la datazione della dimora di Piazzola, si pone anche per questa, in Presina, la data di costruzione al 1560 circa ed anche per questa si è ipotizzata una presenza progettuale di Palladio o di qualche lapicida della sua cerchia”. 2

La presenza di Palladio nel 1546 a Piazzola sul Brenta per seguire la realizzazione di un’altra villa, l’attuale Villa Contarini – Fondazione G.E. Ghirardi, ha trovato recentemente altre conferme. La paternità del corpo centrale è verificata dalla presenza di un suo disegno, ora conservato nel volume XVII della raccolta dei disegni presso il Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra 3 come affermato da Guido Beltramini 4 , storico d’arte e Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA), nel corso della giornata di studio realizzata presso la villa il 25 ottobre 2018. 5 Noto sin dal 1943, negli anni è stato variamente attribuito a Palladio o a Vincenzo Scamozzi, prima di essere riferito senza più dubbi al primo. 6  La costruzione pressoché contemporanea delle due opere, oltre alla vicinanza, giustifica l’ipotesi della presenza progettuale del Palladio per essere poi portata a termine più avanti nel tempo. 7 L’architetto padovano Giancarlo Perdon, che si è occupato di varie opere di restauro, segnala in una sua relazione su Villa La Palladianache “è da rilevare, inoltre, che le piante originali della villa attribuita al Palladio, sono conservate presso il British Museum di Londra”.  8

Villa La Palladiana in Presina, pur non comparendo tra le Ville illustrate nei Quattro Libri dell’Architettura, come d’altronde avviene per altre ville come Gazzotti a Vicenza o Valmarana a Vigardolo, si ritiene che essa appartenga del Palladio: la costruzione è elegante e denota una sapiente progettazione che appare analoga a molte altre del Palladio: simile la struttura e l’impostazione generale, simili molti particolari edilizi (gradinata di accesso, loggia, finestre e timpano sommitale).

Considerando ulteriori dati storici, nel documento del 8 aprile 1851 con il quale si restituisce la dote (usufrutto) da parte di Girolamo Bollani alla moglie Contessa Andrianna Da Ponte figlia di Lorenzo Antonio, la Villa viene menzionata come fabbricato di stile palladiano.

Paolo Camerini nel suo libro Piazzola: nella sua storia e nell’arte musicale del Seicento, pubblicato a Milano nel 1925, pubblica una fotografia della Villa con il nome “Villa Palladiana (era Contarini, Ora Camerini)”.

 

Più recentemente nel 2004 la Guida ai beni storico-artistici della Provincia di Padova, a cura di Ruggiero Marconato 9 , e pubblicata dalla Provincia di Padova, riporta che “da più parti si è proposto proprio il nome di Andrea Palladio come artefice del disegno di questa villa, che certo non sfigurerebbe tra le sue opere.”

Altre fonti la menzionano, come L’Enciclopedia Il Veneto, paese per paese che segnala: “La Villa situata a Presina, nel Comune di Piazzola sul Brenta, Padova, su un terreno un tempo ricco di rogge e risaie, nel suo territorio conserva la Villa “palladiana” del XVI secolo, il cui aspetto esterno rispecchia i canoni del grande architetto”10 e il Touring Club Italiano nella sua guida di Padova e provincia scrive che a Presina “si incontra la cinquecentesca villa Da Ponte-Camerini, ora Paccagnella, palladiana o forse progettata dal Palladio stesso”. 11

Infine, il P.R.G. dell’Intero Territorio Comunale del Comune di Piazzola sul Brenta del 1998, aggiornato nel febbraio 2008, indica la Villa come “Villa Palladiana”.

  1. Mazzotti, G., Le Ville venete, ristampa dell’edizione Bestetti 1973, promossa dall’Istituto Regionale Ville Venete. Prefazione di Lionello Puppi. Aggiornamento storico critico di Ruggero Rugolo, Editore: Canova, Treviso, 2000. A p. 220 si cita: Villa Palladiana. Già dei Contarini, oggi Camerini; è attribuita ad Andrea Palladio. Proprietario Duca L. S. Camerini. Mediocre stato di conservazione.[]
  2. Ville venete: la provincia di Padovaa cura di Nicoletta Zucchello, responsabilità scientifica di Sergio Pratali Maffei e Pieri Luigi Fantelli, saggi introduttivi di Guglielmo Monti e Giuseppe Gullino, coordinamento Maurizio Gasparin.  Editore: Istituto Regionale Ville Venete, Marsilio, 7 novembre 2001 p. 398.[]
  3. Nel volume XVII della raccolta dei disegni di Andrea Palladio oggi conservata al Royal Institute of British Architects di Londra, il foglio 15 recto ospita la planimetria e la facciata di un edificio di villa. Sovrapponendo il RIBA XVII/15 al rilievo della villa di Piazzola effettuato da Muttoni nel 1700 constatiamo una notevole coincidenza delle dimensioni sia in larghezza sia in profondità e sia nella disposizione delle murature interne[]
  4. Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio dal 1991. È stato professore a contratto di storia dell’architettura all’Università di Ferrara (1994 – 2002). È uno specialista riconosciuto a livello internazionale di architettura di Palladio e più in generale del Rinascimento, con incursioni nel Novecento di Carlo Scarpa.[]
  5. Il riferimento è tratto dalla relazione di guido Beltramini Un disegno di Palladio per la villa dei fratelli Contarini a Piazzola? dagli Atti della Giornata di Studio Villa Contarini la capitale delle ville da Palladio all’impegno della Regione del Veneto tenutasi a Piazzola sul Brenta il 25 ottobre 2018. []
  6. Antonio Maria Dalla Pozza, Palladio, Vicenza 1943, p. 73; Rudolf Wittkower, Pseudo-Palladio Elements in English Neoclassicism, in England and the Mediterranean Tradition ed. by The Warburg and the Courtauld Institute, London 1945, pp. 166-167; Giangiorgio Zorzi, progetti Giovanili di Andrea Palladio per villini e case di campagna, in Palladio, 4, gennaio-giugno 1954, pp. 66-67: Roberto Pane, Andrea Palladio, Torino 1961, p.109; John Harris, Italian Architectural DrawingsLent by the Royal Institute of British Architects, London-Washington 1966, catalogo 7; James Ackerman, Palladio’s Villas, New York 1967, p. 4; Guangiorgio Zorzi, Le ville e i teatri di Andrea Palladio, Vicenza 1969, pp. 46-47; Howard Burns, I disegni in R.Cevese, Mostra del Palladio, catalogo della mostra, Vicenza 1973, p. 149; Lionello Puppi, Andrea Palladio, Milano 1973, p. 247; Linda Fairbarin, in Andrea Palladio (1508-1580). The Portico and the Farmyard, London 1975, cat. 326, p. 185; Douglas Lewis, The drawings of Andrea Palladio, New Orleans 1981, p. 72, cat.41; Douglas Lewis, The drawings of Andrea Palladio, New Orleans 2000, p. 98-99, cat.41[]
  7. Negli stessi anni a Piazzola, sul sedime del castello dei Da Carrara, i Contarini stanno edificando la sua dimora di campagna, l’attuale Villa Contarini Camerini (Villa Contarini – Fondazione G.E. Ghirardi), una tra le più grandi e sontuose ville venete, fiore all’occhiello del patrimonio regionale veneto. Il corpo centrale di quest’ultima è stato voluto dai fratelli Paolo e Francesco Contarini, e risale come menzionato alla metà del Cinquecento, ed è stata recentemente attribuita ad Andrea Palladio: “La critica ed alcune fonti hanno, nel tempo, portato ad attribuirne il progetto ad Andrea Palladio.  Recentemente alcuni disegni conservati nel Regno Unito ne hanno confermato la paternità, soprattutto per quel che riguarda la parte inferiore del corpo centrale. (…) La partecipazione di Palladio al progetto della villa, probabilmente seguito in cantiere da Giacomo di Antonio Palazzolo, suo collaboratore soprattutto nella villa Pisani a Montagnana, ha quindi raggiunto il valore di certezza” (F. Businaro, Villa Contarini La Reggia Serenissima, Mediager Edizioni, 2010).  Nel libro Andrea Palladio le ville, guida di Guido Beltramini, si segnala: “La magniloquente apparenza barocca con cui si presenta oggi la villa Contarini è con buona probabilità il risultato della trasformazione seicentesca di una villa realizzata da Andrea Palladio negli anni quaranta per Paolo Contarini e i sui fratelli. Dell’opera palladiana restano tracce in mappe e documenti d’archivio, anche se poco è ancora visibile nell’edificio trasformato a più riprese a partire del 1662” (Beltramini Guido, Andrea Palladio le ville, Venezia, Marsilio Editori s.p.a., 2008, p. 14). Nell’anno 2010 è stata confermata la paternità del Palladio da parte del Cisa di Vicenza (Centro Internazionale di Studi di Architettura) diretto da Guido Beltramini. A confermare le sorprendenti novità emerse da scrupolose ricerche e confronti sui disegni, soprattutto britannici, esposti anche nella mostra New York «Palladio and hislegacy: a transatlantic journey (Palladio e la sua eredità: un viaggio attraverso l’Atlantico)». A Piazzola, invece, si confermano antiche tesi. «C’è sempre stato il pensiero che anche villa Contarini fosse di mano palladiana, ma, nei fatti, non ne aveva le caratteristiche – spiega Beltramini – sovrapponendo il disegno originario alla pianta attuale, però, abbiamo visto che, nonostante dei cambiamenti fatti, c’è corrispondenza, soprattutto nella parte inferiore». http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2010/16-gennaio-2010/palladio-ville-ritrovate-1602298496218.shtml?refresh_ce-cp visitato il 10.12.2019. L’articolo del Direttore Guido Beltramini Andrea Palladio, Plan and elevation of a villa for two brothers (Villa Contarini at Piazzola?) si trova nel catalogo della mostra  di  Hind Charles – Murray Irena, Royal Institute of British Architects in association with Centro Studi di Architettura Andrea Palladio, Palladio and His Legacy A Transatlantic Journey, Marsilio Editori s.p.a., 2010, che si può leggere sul sito http://www.academia.edu/3126351/Thirty-one_Palladio_drawings_a_self-portrait_on_paper visitato il 10.12.2019 “Sotto l’enfasi barocca si nasconde un cuore palladiano: un edificio con due serliane gemelle che si ispirano all’architettura delle terme romane antiche. In una inscrizione sulla terrazza davanti alla Villa si può ancora leggere la data 1546, probabilmente traccia dell’intervento palladiano.”  Santagiuliana, F., Ossessioni Palladiane, pubblicazione del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, 2013. Nella recente pubblicazione di Battilotti Donata – Beltramini Guido – Demo Edoardo – Panciera Walter, Storia dell’architettura nel Veneto. Il Cinquecento, pubblicazione della Regione del Veneto realizzata ai sensi della Legge regionale 10 gennaio 1984, n.5 in collaborazione con il Centro Studi di Architettura Andrea Palladio, Venezia, Marsilio Editori s.p.a., 2016a pagina 25 si segnala tra ville palladiane la Villa Contarini di Piazzola sul Brenta.[]
  8. Relazione del Dott. Arch. Giancarlo Perdon di Padova, Villa Contarini Paccagnella, Piazzola sul Brenta, loc. Presina, Padova, 25.05.2010, p. 4[]
  9. Marconato Ruggiero, Guida ai Beni Storico – Artistici della Provincia di Padova, Loreggia (PD), Chinchio Industria Grafica, 2004, p. 209. Nel libro si segnala che su una mappa del 1788 del Businari, il sito della villa di Presina è segnato come “Villa Palladio”. []
  10. Il Veneto, paese per paese, aa.vv. sotto la direzione editoriale di Italo Salvan, Casa Editrice Bonechi s.r.l., Firenze, 1982, p. 225[]
  11. Touring Club Italiano, Padova e provincia, Colli terme euganee ville vie d’acqua città fortificate, Guide d’Italia, s.l., 2003, p.105[]


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