L’edificio

Le ville testimoniano gli eventi lontani che fin dal XVI secolo determinarono l’assetto e il paesaggio di questo territorio. Se non era di residenza stabile, l’edificio rileva l’intenzione di farne comunque un luogo di prestigio, adeguato al ruolo sociale e alle ambizioni culturali della famiglia. Palladio credeva nella doppia finalità delle ville, che al tempo stesso dovevano assolvere alla funzione agricola e a quella di abitazione e residenza dei proprietari, l’aristocrazia, dunque una funzione di rappresentanza. La Villa era d’uso per la villeggiatura estiva. Infatti la Villa La Palladiana in Presina come quasi tutte le ville era priva di sistema di riscaldamento.

La Palladiana ha la classica pianta tradizionale tripartita con salone centrale passante, quattro vani ai lati e vano scala al centro delle stanze. 1 Questa tripartizione è resa esplicita anche all’esterno con un volume centrale affiancato dalle due ali. Il corpo centrale è caratterizzato dal pronao a due colonne contenute da altrettante lesene giganti di ordine ionico; sopra, l’architrave coronato dal fregio e da un timpano triangolare decorato a dentelli. Nell’interno del loggiato un portale architravato, affiancato da due finestre, immette nel vano centrale a doppia altezza: altre tre luci rettangolari illuminano il piano superiore. Le due ali, elevate di tre piani, hanno due finestre architravate ad ogni livello. Gli spigoli sono marcati da conci rustici, che si elevano da terra fino alla cornice di gronda. 2

Il prospetto ovest, ovvero il retro della villa, ripete lo schema forometrico della facciata principale, ma privo di scala e pronao, inserisce una porta centinata al piano terreno e sostituisce con una finestra il portale d’ingresso al piano nobile. Il timpano viene ripetuto, ma senza cornici. 3

La barchessa 4 ad uso agricolo, presente solo sul lato nord, prolunga la costruzione, con quattro larghe arcate, l’ultima successivamente tamponata 5 , e quattro finestre rettangolari poste in asse rispetto alla chiave dell’arco.

  1. Ville venete: la provincia di Padova a cura di Nicoletta Zucchello, responsabilità scientifica di Sergio Pratali Maffei e Pieri Luigi Fantelli, saggi introduttivi di Guglielmo Monti e Giuseppe Gullino, coordinamento Maurizio Gasparin.  Editore: Istituto Regionale Ville Venete, Marsilio, 7 novembre 2001 p. 398[]
  2. Rinvia alla facciata di Villa Emo di Fanzolo di Vedelago (Treviso), opera del Palladio. Analogie anche con Villa Badoer a di Fratta Polesine (Rovigo), anch’essa del Palladio. È un tipico esempio di villa, analoga a molte altre del Palladio, anzi più essenziale nella struttura. Villa Barbaro di Maser (Treviso), Villa Piovene a Lonedo di Lugo (Vicenza), Villa Chiericati a Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse (Vicenza) e Villa Da Porto Pedrotti a Vivaro di Dueville (Vicenza), quest’ultima la tradizione vorrebbe progettata da Palladio.[]
  3. Ville venete: la provincia di Padovaa cura di Nicoletta Zucchello, responsabilità scientifica di Sergio Pratali Maffei e Pieri Luigi Fantelli, saggi introduttivi di Guglielmo Monti e Giuseppe Gullino, coordinamento Maurizio Gasparin.  Editore: Istituto Regionale Ville Venete, Marsilio, 7 novembre 2001 p. 398[]
  4. Secondo quanto riferito dall’architetto Denise Peron, la barchessa parrebbe contemporanea alla costruzione della villa dal punto di vista del materiale costruttivo usato, ma bisognerebbe fare dei confronti speditivi tra i laterizi del corpo della villa e quelli della barchessa. Per quanto riguarda le fonti la barchessa appare con la villa nella carta del 1838 – documento G. Suitner 8.3.13 presso A.C.C.P. di Villa Contarini, Piazzola sul Brenta. L’arch. Denise Peron, insieme a Susanna Faggian, e Teresa Busetto hanno scritto una Tesi di Laurea Magistrale, Università Iuav di Venezia, L’esempio di Villa Contarini Paccagnella UN’OPPORTUNITÀ PER L’INNOVAZIONE SOCIALE. Corsi di Laurea Triennale:DACC – Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico, Settore scientifico-disciplinari del MIUR:IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO ABBANDONATO, Relatore: Prof. Ezio Micelli, Co relatore: Prof. Paolo Faccio, Data della tesi:A.A. 2016/2017[]
  5. L’ultimo arco a destra della barchessa è stata murato negli anni successivi al 1950.[]


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